Le tecniche di lavorazione a freddo rappresentano una categoria di processi eco-friendly, che consentono un abbattimento dei consumi energetici e dei tempi di lavorazione. Si apre con questo interessante articolo la nuova edizione della rubrica curata dalla Prof. Carla Scesa che, come di consueto, ci guida attraverso le ultime novità scientifiche. In questo numero troviamo anche innovative metodologie di valutazione, quali l’impiego della spettroscopia Raman confocale in vivo, per studiare l’assorbimento percutaneo e la biodisponibilità di polifenoli del caffè, lo sfruttamento delle tecniche di imaging della fluorescenza indotta da raggi ultravioletti UV-A per valutare la resistenza all’acqua di filtri solari, l’impiego di X-ray line broadening, microscopia elettronica, scattering della luce statico, scattering della luce dinamico, sedimentazione a raggi X e determinazione dell’area di superficie per caratterizzare fisicamente nanoparticelle di Biossido di Titanio.
Di rilievo, inoltre, lo studio di correlazione tra età anagrafica e le variazioni dei principali parametri biofisici della cute (elasticità, idratazione e rugosità) e, in tema di ingredienti, le interessanti applicazioni di ingredienti microincapsulati in anidride carbonica supercritica e le migliori prestazioni funzionali del tocoferolo veicolato attraverso carriers di lipidi nano strutturati.
Per quanto riguarda l’efficacia cosmetica, uno studio dimostra come l’uso di detergenti cutanei leggeri e idratanti possa aumentare la funzione di barriera cutanea in soggetti con fototipo scuro e nel contempo ridurre il fenomeno di ashiness, una sfumatura biancastra del colore associata a pelle secca o xerotica. Infine un’interessante review prende in rassegna le ultime novità sull’eziopatogenesi dell’acne vulgaris, la dermatosi più frequentemente diagnosticata nei pazienti fra gli undici e i trent’anni di età.