La modificazione delle proteine ed il danno dei capelli umani, derivante da fattori di stress ambientali nonché dallo stress in seguito a trattamenti cosmetici e di cura dei capelli, hanno come conseguenza dei cambiamenti sia a livello visivo che di percezione tattile del capello che vengono percepiti dal consumatore anche come segno della qualità dei prodotti utilizzati. L’articolo presenta uno studio a livello molecolare teso a valutare le variazioni a livello di proteoma (inteso come insieme delle proteine espresse in una cellula o tessuto) dovute a trattamenti con perossidi oppure a trattamenti con sostanze alcaline, rispettivamente usati per lo sbiancamento o per stirare (rilassare) i capelli.
Il metodo utilizzato dagli autori è consistito in una “profilazione” Redox a livello di proteoma di capelli non trattati, sbiancati oppure sottoposti a stiramento o rilassamento. Le misurazioni ottenute sono state associate ad una caratterizzazione qualitativa per la modificazione dei capelli e semiquantitativa per il danno subito dai capelli utilizzando un adattamento di un nuovo sistema di punteggi per queste valutazioni. Le modificazioni ed i danni misurati in questo modo sono state associate a localizzazioni specifiche variabili nel proteoma del capello, consentendo l’identificazione di una serie di potenziali marcatori peptidici per il danno ai capelli.
I campioni di capelli non trattati sono stati usati per tracciare una “linea di base” dei livelli di modificazione dovuti a fattori ossidativi di natura ambientale. I campioni di capelli trattati con perossido di idrogeno hanno mostrato livelli significativamente aumentati di stress ossidativo osservabile a livello molecolare. Inoltre, questo trattamento ha anche avuto come esito elevati livelli di deidroalanina e di prodotti di deidratazione in genere. Questi fenomeni sono tipicamente associati a trattamenti alcalini o di natura termica e sino ad ora non erano mai state osservati in seguito all’utilizzo di trattamenti sbiancanti. Il trattamento rilassante con idrossido di sodio ha invece incrementato la formazione di deidroalanina e la presenza di prodotti di deidtatazione mentra ha aumentato solo moderatamente i livelli ossidativi. In entrambe le tipologie di trattamento la cisteina ha rappresentato il sito di modificazione predominante.
Lo studio ha consentito di validare il potenziale potere previsionale di un approccio basato sulla comparazione dei livelli Redox nel proteoma negli studi di caratterizzazione delle modificazioni dei capelli. Questo approccio offre una varietà di applicazioni per lo studio e la valutazione dei danni indotti da nuovi prodotti oppure per lo sviluppo di tecnologie di riparazione e mitigazione del danno.
Redox proteomic evaluation of bleaching and alkali damage in human hair
J. M. Dyer, F. Bell, H. Koehn, J. A. Vernon, C. D. Cornellison, S. Clerens, D. P. Harland
Proteins & Biomaterials, Ag Research Lincoln Research Centre, Christchurch, New ZealandBiomolecular Interaction Centre, University of Canterbury, Christchurch, New Zealand
Hair Category, Unilever Research and Development, Wirral, U.K
International Journal of Cosmetic Science Vol. 35(6), 555–561, 2013
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ics.12076/abstract
Keywords: Sbiancamento, danno alcalino, trattamento capelli, cheratina, proteolisi, proteoma.