E’ ormai chiaro come l’esposizione della pelle alle radiazioni UV provochi un importante danno cutaneo. I processi di fotoaging coinvolti sono caratterizzati da alterazioni del tessuto connettivo che portano alla formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), queste molecole portano alla formazione di perossidi lipidici e ad alterazioni cellulari ed enzimatiche-
Le piante con proprietà antiossidanti risultano quindi essere un promettente strumento di prevenzione del fotoinvecchiamento e tra queste un ruolo particolare è rivestito dal tè verde, costituito dalle foglie essiccate di Camellia sinensis. I prodotti a base di Camellia sinensis disponibili in commercio sono numerosissimi e molti di questi dichiarano apertamente di contenere composti bioattivi come le catechine e le epigallocatechine che potrebbero impedire danni alla pelle indotto dai raggi UV.
In questo studio sono stati presi in considerazione cinque estratti di tè verde presenti in commercio come ingredienti di formulazioni cosmetiche (estratti liquidi acquosi). E’ stata quindi valutata la loro efficacia contro le radiazioni UV in fibroblasti umani e di topo. I risultati sono stati messi a confronto con una preparazione di riferimento a base di tè verde: un estratto fluido preparato secondo la Farmacopea brasiliana 4 ed. Partendo dalla considerazione che il processo di invecchiamento può essere accelerato dalle radiazioni solari in seguito ad un’eccessiva produzione di radicali liberi che portano ad una riduzione delle difese antiossidanti della cute e un danno causato dell’accentuato metabolismo delle metalloproteasi. I parametri valutati in questo studio sono stati: la concentrazione di epigallocatechina-3-gallato (EGCG) nelle preparazioni, al fine di poter correlare l’attività con il quantitativo del singolo costituente più caratteristico della specie, quello della catalasi e della SOD come parametri dell’attività antiossidante e le metalloproteasi della matrice (MMP-1, MMP-9 e MMP-13).
Il contenuto in EGCG dei prodotti commerciali ha mostrato un’ampia variabilità, i livelli infatti vanno da non rilevabili a 58.65±1.12 μg/mL, in contrasto con l’estratto fluido (87,82 ± 1,35 mg/mL). Inoltre, solo l’estratto di farmacopea, alla concentrazione dell’1%, era in grado di ridurre significativamente la degradazione MMP mentre aumenta i livelli di SOD e catalasi.
Questi risultati mostrano per la prima volta come le metodologie per la preparazione di estratti di piante possano influire in modo significativo con le proprietà fotoprotettive e che i prodotti contenenti estratti di Camellia sinensis potrebbero avere una reale efficacia contro gli effetti delle radiazioni dei solari, quando preparati secondo alti standard di qualità.
In vitro evaluation of the efficacy of commercial green tea extracts in UV protection
Silva AR, Seidl C, Furusho AS, Boeno MM, Dieamant GC, Weffort-Santos AM
Laboratory of Hematology, Medical Pathology Department, Federal University of Paraná, Campus III, Av. Pref. Lothario Meissner, 632, CEP 80210-170, Curitiba, PR, Brazil; Grupo Boticário, Av. Rui Barbosa, 3450, CEP 83055-900, São José dos Pinhais, PR, Brazil.
Int J Cosmet Sci. Vol 35/1: 69–77 (2013)
doi: 10.1111/ics.12006.
Keywords: antiossidanti, Camellia sinensis, metalloproteasi