Ogni persona reagisce in modo diverso all’esposizione al sole. È fondamentale ricorrere alla fotoprotezione, poiché è un’arma per difendere la nostra pelle, in ogni stagione (vedi la videointervista al Prof. Leonardo Celleno, dermatologo responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia Complesso Associato Columbus Università Cattolica di Roma).
Una corretta scelta di protezione dovrebbe basarsi sulla conoscenza della tipologia della propria pelle e tenendo conto del livello di abbronzatura che si vuole raggiungere. In particolare occorre prestare attenzione al proprio fototipo, cioè alla propria carta d’identità cutanea, che rivela la risposta della pelle ai raggi solari in base a certe caratteristiche fisiche (come il colore della pelle e dei capelli). Più il fototipo è basso più il fattore di protezione deve essere alto. Esistono sei tipi di fototipo (guarda anche la nostra infografica sui solari e i fototipi).
- Fototipo I
Persone bionde o rosse con pelle chiara ed efelidi: si scottano sempre e non riescono ad abbronzarsi.
*Tali persone dovrebbero utilizzare fattori di protezione molto alti
- Fototipo II
Persone bionde con pelle chiara: si scottano sempre, anche se possono ottenere una minima abbronzatura utilizzando una crema con alta protezione.
* Tali persone dovrebbero utilizzare fattori di protezione molto alti
- Fototipo III
Persone biondo scure, con cute sensibile: ottengono una modesta scottatura con pigmentazione graduale.
* Tali persone dovrebbero utilizzare fattori di protezione alti
- Fototipo IV
Persone castane con cute moderatamente sensibile: si abbronzano facilmente.
*Tali persone dovrebbero utilizzare fattori di protezione medi
- Fototipo V
Persone con capelli scuri che raramente si scottano. La pigmentazione è intensa.
* Tali persone dovrebbero utilizzare fattori di protezione medio bassi
- Fototipo VI
Persone con capelli scurissimi e pelle insensibile che non si scottano mai: l’abbronzatura è molto intensa.
* Tali persone dovrebbero utilizzare fattori di protezione bassi.
Tre diversi tipi di radiazioni
La luce solare è composta da diverse radiazioni, ciascuna delle quali ha una differente lunghezza d’onda. Le più nocive per la pelle sono le radiazioni ultraviolette (UV) che, a loro volta, sono di tre tipi: UVA, UVB e UVC
UVA
I raggi UVA sono i più abbondanti nella luce solare (costituiscono circa il 95% di tutta la radiazione UV) e passano anche attraverso un cielo nuvoloso. Hanno una lunghezza d’onda elevata e penetrano negli strati più profondi dell’epidermide. Contribuiscono in maniera minore all’abbronzatura e alla comparsa di eritemi e scottature. Tuttavia, accelerano il processo di invecchiamento cutaneo, alterando l’elastina e il collagene, pilastri del derma, che garantiscono elasticità e compattezza dei tessuti. Inoltre, gli UVA contribuiscono alla produzione di radicali liberi, molecole responsabili dello stress ossidativo, ovvero l’invecchiamento cutaneo e cellulare. Non bisogna dimenticare, infine, che una esposizione elevata agli UVA aumenta il rischio di tumori della pelle.
UVB
Hanno una lunghezza d’onda più corta rispetto agli UVA, quindi, non penetrano in profondità nella pelle. Sono i responsabili principali dell’abbronzatura. Tuttavia, sono più potenti: una prolungata esposizione a questi raggi può provocare eritemi, scottature, rossori, talvolta persino ustioni. Gli UVB sono dannosi anche per gli occhi. Sebbene non raggiungano il derma (lo strato più profondo della pelle), anche gli UVB contribuiscono all’invecchiamento cutaneo e possono aumentare il rischio di contrarre un tumore cutaneo.
UVC
Gli UVC sono i più pericolosi per la salute umana, ma fortunatamente vengono filtrati dalla fascia d’ozono che circonda la terra e non raggiungono la sua superficie.