Che cos’è il fluoro?
E’ un oligoelemento presente, ad esempio, nell’acqua potabile, neltè, nel pesce azzurro, nelle patate, nella frutta secca, nelle cipolle. E’ fondamentale per la salute dei denti e per la prevenzione della carie, perché rinforza lo smalto dentale e blocca la formazione della placca batterica. Inoltre, è una parte integrante della struttura ossea del corpo umano: favorisce la crescita e lo sviluppo armonico del fisico. I primi effetti della carenza di fluoro si riscontrano nella dentatura, che risulta più debole e soggetta alla carie. Anche le ossa sono meno forti e la crescita può essere rallentata.
I dentifrici al fluoro sono sicuri?
Il fluoro presente nei prodotti per l’igiene orale, ai livelli previsti dalla normativa italiana ed europea, è del tutto sicuro. Anche le più recenti opinioni del Comitato Scientifico di esperti indipendenti della Commissione Europea ne hanno confermato la sicurezza ai quantitativi previsti dalla legge e ne hanno ribadito l’efficacia contro la carie.
Perché il fluoro è importante per la salute dei denti?
Il fluoro ha un effetto positivo sulla salute dei denti perché rafforza lo smalto dentale e lo rende più resistente all’attacco acido dei batteri, prevenendone la carie. Anche il Ministero della Salute italiano ha recentemente raccomandato l’uso di dentifrici con fluoro in età adulta per ridurre significativamente l’incidenza della carie (Linee Guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta – Dicembre 2009).
Come agisce esattamente il fluoro nella prevenzione della carie?
Lo smalto dentario, lo strato più esterno del dente, è formato per il 96% da minerali e per il 4% da sostanze organiche e acqua. La parte minerale è rappresentata fondamentalmente da idrossiapatite. La dissoluzione dell’idrossiapatite è chiamata demineralizzazione, la sua formazione è chiamata rimineralizzazione. In una bocca sana questi due processi si bilanciano. Quando però c’è più demineralizzazione che rimineralizzazione nel dente si producono cavità cariose. L’azione topica del fluoro interviene a questo livello: aumenta la resistenza del dente agli attacchi demineralizzanti così da prevenire la formazione di cavità cariose; favorisce la rimineralizzazione delle lesioni di piccole dimensione sul dente; controlla l’acidità della saliva interferendo con il metabolismo dei batteri cariogeni presenti nella placca batterica.
Esistono dentifrici al fluoro solo per bambini?
Sì, in commercio si trovano dentifrici al fluoro appositamente formulati per i bambini con meno di sei anni. In genere, questi prodotti contengono una quantità inferiore di fluoro e hanno un gusto gradevole, che invoglia l’impiego del prodotto da parte dei bambini. Tuttavia, occorre ricordare che tutti i dentifrici al fluoro, se non specificatamente sconsigliati per i bambini con un’apposita indicazione in etichetta, possono essere usati da bambini al di sotto dei 6 anni. In tal caso si raccomanda che un adulto aiuti il bambino a usare una piccola quantità di prodotto.
Il fluoro utilizzato nei dentifrici è sempre uguale in tutti i prodotti?
Il fluoro è aggiunto ai dentifrici attraverso diverse forme: le più comuni sono il Fluoruro di Sodio (in etichetta indicato con Sodium Fluoride), il Monofluorofosfato di Sodio (in etichetta indicato con Sodium Monofluorophosphate) e il Fluoruro Stannoso (in etichetta indicato con Stannous Fluoride). Tutte sono allo stesso modo efficaci e sicure.
Che cosa succede se si ingerisce accidentalmente un dentifricio al fluoro?
I dentifrici non dovrebbero mai essere ingeriti. Tuttavia, l’ingerimento di piccole quantità, possibile durante il lavaggio dei denti, non comporta alcun pericolo. Per i bambini al di sotto dei sei anni, è raccomandato l’uso di una piccola quantità di dentifricio sotto la supervisione di un adulto. Solo una continua e regolare ingestione di dosi eccessive di fluoro in bambini di questa età, che si trovano in una fase in cui si stanno formando i denti permanenti, può portare al rischio di sviluppare la cosiddetta fluorosi. In caso di dubbio si raccomanda di riferirsi al proprio medico o al proprio dentista.
Che cos’è la fluorosi?
Si tratta di una malattia determinata dall’assunzione per lunghi periodi di dosi eccessive di fluoro durante le fasi di produzione dello smalto dei denti permanenti. La fluorosi non è pericolosa per la salute. Infatti, ha principalmente conseguenze di tipo estetico: causa la comparsa di macchie bianche opache e piccoli puntini sullo smalto dei denti. L’insorgenza di fluorosi non è mai stata associata all’impiego di dentifricio al fluoro; è causata quasi sempre da un’introduzione eccessiva di fluoro attraverso la dieta e l’acqua potabile (fluorurata) o attraverso l’assunzione di integratori di fluoro.
A quale concentrazione è presente il fluoro nei dentifrici?
In Italia e nell’Unione Europea, la normativa prevede un limite massimo di fluoro di 1500 ppm (parti per milione). In genere, i dentifrici per adulti contengono una quantità di fluoro che si avvicina al limite massimo consentito (tra 1350 e 1500 ppm), considerato il più efficace. Nei dentifrici per bambini, invece, il contenuto di fluoro si aggira intorno ai 1000 ppm.
Il fluoro è presente anche in altri prodotti per l’igiene orale?
Sì, può essere presente anche nei gel, nei colluttori e nei fili interdentali. L’uso di questi prodotti dovrebbe essere consigliato e controllato da uno specialista, che valuta la situazione anche in base all’assunzione di fluoro attraverso altre fonti.
Dentifrici e carbonato di calcio
Alcune associazioni ambientaliste hanno indicato la produzione del carbonato di calcio, estratto dalle cave di marmo nella zona di Carrara, tra le cause che stanno minacciando l’ambiente delle Alpi Apuane. A tale proposito è stato affermato che i dentifrici sono tra i principali prodotti per i quali viene utilizzato questo tipo di carbonato di calcio: è vero? In base ai dati in possesso di Unipro e alle ulteriori verifiche svolte, anche assumendo il caso più pessimistico, ma sicuramente irrealistico, per cui tutto il carbonato di calcio usato nei dentifrici italiani provenga da queste montagne, la quantità di calcio carbonato prodotto ed impiegato per come abrasivo nelle paste dentifrice equivale a circa lo 0,03% del totale di marmo estratto ogni anno dalle Alpe Apuane. Una quantità quindi molto limitata che non giustifica l’accusa che sia la produzione di dentifrici la causa principale dell’eccessiva escavazione in atto in quest’area.
Il carbonato di calcio proveniente dalle cave di marmo viene impiegato nel dentifricio per la sua azione abrasiva?
Uno dei componenti principali dei dentifrici è la sostanza abrasiva. La sua presenza all’interno della pasta è indispensabile per conferire la capacità pulente meccanica del dentifricio, pur garantendo nel contempo la sicurezza d’uso e l’innocuità per la salute dei denti e della bocca. Tra le sostanze abrasive disponibili vi è anche il carbonato di calcio, che è utilizzato in una percentuale molto bassa di dentifrici (< del 10%).
Ma l’impiego di carbonato di calcio nella produzione di pasta dentifricia è consentita dalla legge ed è sicura? E se sì in quale percentuale?
L’utilizzo del carbonato di calcio nei dentifrici è assolutamente legale e sicuro. Tutti i prodotti cosmetici, inclusi i dentifrici, sono regolamentati da una severa normativa europea ed italiana, che ne garantisce la sicurezza d’uso per i consumatori. Una delle modalità adottate dalla normativa è la regolamentazione delle sostanze impiegate nei cosmetici. Il calcio carbonato è una sostanza ammessa e la legge non prevede un limite massimo di utilizzo. Va considerato che ciascun prodotto cosmetico, incluso i dentifrici, prima di essere immesso in commercio deve essere valutato ed approvato da un Esperto Valutatore della Sicurezza, che dovrà considerare tutte le caratteristiche del prodotto, i suoi ingredienti ed il suo impiego.
Perché alcuni dentifrici contengono carbonato di calcio ed altri (la maggioranza) contengono altri tipi di abrasivi?
La tipologia di abrasivo scelto dipende dalla composizione complessiva del dentifricio adottata dal produttore. In alcuni casi, per particolari tipologie di paste dentifrice, il carbonato di calcio è l’abrasivo più adatto.
Ma l’abrasivo non rovina/graffia i denti?
L’abrasivo impiegato per i dentifrici possiede sempre caratteristiche tali da non graffiare i denti durante il loro uso. Ciò grazie alle cosiddette caratteristiche di granulometria scelte ed adottate per le sostanze abrasive dei dentifrici. In aggiunta alla caratteristica della sostanza, i produttori svolgono alcune prove specifiche sulle paste dentifrice per misurare la loro capacità di abrasione durante lo spazzolamento, attraverso l’impiego di test riconosciuti a livello internazionale (test ISO standard). Questi test prevedono dei valori limite entro i quali l’abrasività di un dentifricio deve rientrare. I dentifrici sul mercato si posizionano su un livello di abrasività sicuro, in conformità allo standard ISO. Nel caso specifico del carbonato di calcio, la sua durezza (indice di Mohs) è inferiore a quella dell’idrossiapatite che è il minerale di cui è composto lo smalto dei denti. Inoltre anche la scelta della granulometria del carbonato di calcio utilizzato nei dentifrici (generalmente intorno ai 2-5 micron) è un fattore molto importante che garantisce la sua sicurezza in uso.