Il settore cosmetico è uno tra i pochi settori (anzi forse l’unico) che deve rispettare una legge europea specifica (Regolamento 655/2013) in materia di comunicazione pubblicitaria.
In particolare, si tratta di sei criteri comuni che devono essere osservati in tutte le comunicazioni pubblicitarie:
- conformità alle norme
- veridicità
- supporto probatorio
- onestà
- correttezza
- decisioni informate
Oltre a questa normativa, l’industria cosmetica europea si è data una Linea Guida volontaria che tutte le imprese si sono impegnate a rispettare per una comunicazione commerciale e pubblicitaria responsabile. Lo stesso Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria italiano si è ispirato a queste Linee Guida per aggiornare alcuni punti del suo Codice.
La Commissione europea dovrà a breve illustrare al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull’efficacia di questo Regolamento nel garantire una corretta e responsabile informazione ai consumatori. Anche il Ministero della Salute sta collaborando con la Commissione per la stesura di questo report.
Vale la pena ricordare che esistono organi pubblici e privati che controllano e vigilano sulla corretta pubblicità. Tra questi l’Autorità Garante del Concorrenza e del Mercato è l’organo deputato da una specifica normativa detta Codice del Consumo sin dal 1992 a vigilare e reprimere i casi di pubblicità ingannevole diffusa con i diversi mezzi di comunicazione (tv, stampa, internet, ecc).
Efficacia dei prodotti cosmetici
L’efficacia vantata da ogni singolo cosmetico, sia sulla confezione del prodotto che nei relativi messaggi pubblicitari, deve essere dimostrata e i risultati di tutti gli studi effettuati devono essere tenuti a immediata disposizione delle autorità competenti in caso di controllo.
I test effettuati per dimostrare l’efficacia del prodotto comprendono studi scientifici in vivo ed in vitro, effettuati presso i laboratori interni delle imprese e convalidati presso centri scientifici e medici esterni ed universitari.
Per valutare alcune caratteristiche dei prodotti (texture, profumo, stato della cute, ecc.) si usa effettuare anche test sensoriali, attraverso l’uso di panel di persone addestrate ed in numero statisticamente significativo.
Il Report EASA
Una recentissima indagine indipendente, condotta dall’Associazione europea degli Istituti di Autodisciplina Pubblicitaria (EASA) ha valutato il grado di applicazione delle normative e dei codici autodisciplinari per una corretta comunicazione pubblicitaria in 6 paesi europei, inclusa l’Italia (altri Paesi: Regno Unito, Francia, Polonia, Ungheria, Svezia). Sono state valutate più di 1800 pubblicità (TV e carta stampata) e si è riscontrata la conformità di oltre il 91%. Uno degli elementi valutati riguardava proprio la capacità di dimostrare quanto promesso come efficacia del prodotto.